Memoria spedita da/Memory sent by: donatella bernardi il 22.2.2010
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Chiunque
può scrivere le sue memorie su Connected Memories _ Connected
Memories è un tentativo di interpretare esteticamente le
nostre memorie e la memoria in generale.
Nota: i testi che si inseriscono possono essere corretti, ma non
cancellati
English
Anyone can write their own memories on Connected_Memories. Connected_
Memories is an attempt to aesthetically interpret our memories and
memory in general.
Note: the inserted texts can be corrected, but not cancelled |
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riferimento temporale/time reference : 1965 /1976
Matite
Non è un ricordo scolastico, come il titolo potrebbe far pensare, è un ricordo di vita familiare che riguarda mia sorella Gloria, di 7 anni più grande di me. Il periodo sì, è quello scolastico, perché coincide circa con gli anni della scuola elementare, quindi tra i miei 5/6 fino ai 10/11. Mi è tornato alla memoria proprio ora che non mi sento bene con un raffreddore cosmico.
Il contesto è quello di una camera, che con lei sempre condividevo, e i giorni quelli in cui ero appunto ammalata: il mal di gola era la mia “specialità”, con febbroni da cavallo, ma anche influenza e malattie esantematiche varie -morbillo, orecchioni, varicella, rosolia - che non mi facevo certo mancare come più o meno ogni bambino di allora.
(ora..sparite! ché i bambini li vaccinano contro tutto…ma contro la stupidità? ancora non s’è trovato rimedio..)
Stavo male: la febbre alta, accaldata ma con i brividoni di freddo tipici della febbre; mi ripiegavo dentro al letto, come a proteggermi, in quello stato alterato della piccola coscienza e mi mettevo in attesa di quello che era per me un momento magico, che prima o poi arrivava ad alleviare quei brutti momenti.
Non so se lei lo facesse proprio di sua spontanea volontà; ricordo invece la voce della mamma che dalla cucina la invitava a farmi un po’ di compagnia ed io gongolavo all’idea che mi sarebbe toccato un’altra volta e mi piaceva per questo essere malata.
Questa cosa succedeva solo in questa situazione come, di contro, il dover mangiare le mele cotte, che ho sempre odiato e ancora odio a memoria di quella costrizione.
Lei arrivava, prendeva dal portamatite le matite colorate, si sedeva sul mio letto e…iniziava a raccontare!
Mi narrava favole, storie inventate o classiche e animava il racconto facendo muovere e parlare queste matite che diventavano personaggi caratterizzati dal loro colore.
Mi piaceva molto, mi divertivo, l’ ascoltavo incantata dalla sua capacità di descrivere i particolari, di inventare situazioni sempre diverse.
Grande affabulatrice, anche ora.
Queste storie vivevano, i colori erano eloquenti: spesso il rosso era il principe o il Re o comunque un personaggio importante della storia, il giallo la radiosa fanciulla che incontrava il principe, il verde la matrigna, il viola la fata buona mentre la strega o il personaggio cattivo negativo del momento era sempre il nero…
Sarà per questo che ancora oggi quando vedo presentarsi all’orizzonte un modello di “ nero” mi preoccupo enormemente?
'AGGANCIA' a questa una tua memoria / 'HOOK' to this memory a memory of yours
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