Memoria spedita da/Memory sent by: pino_col_tacco il 11.11.2005
memories figli/sons al buio
| Guarda la mappa 2d dell'intero albero / See the 2D map of the whole tree |
|
Chiunque
può scrivere le sue memorie su Connected Memories _ Connected
Memories è un tentativo di interpretare esteticamente le
nostre memorie e la memoria in generale.
Nota: i testi che si inseriscono possono essere corretti, ma non
cancellati
English
Anyone can write their own memories on Connected_Memories. Connected_
Memories is an attempt to aesthetically interpret our memories and
memory in general.
Note: the inserted texts can be corrected, but not cancelled |
|
riferimento temporale/time reference : 2 ,1984 - oggi
Mandingo
La chiamavo “mandingo” per via delle dimensioni.
Era alta, quasi quanto me o di più, e con due spalle tante. Un corpo bellissimo. Le più belle tette che abbia mai visto. Grandi. Sode. Me la vedo ancora, nuda. Una forza della natura. Sorriso aperto, un modo di muoversi dolcemente voluttuoso. Dava l'idea di una persona ingenua. Era divertente con quel suo accento marchigiano.
Lei studiava.
Io facevo il cretino. Eravamo giovani.
Coetanei.
“Questa me la trombo”, pensai appena la vidi a casa di un'amica.
L'ho trombata, in effetti.
Lei era fidanzata con uno delle parti sue. Io no.
Ma era così grossa che ho sempre pensato di non riempirle tutta la fica (alcune donne mi danno questa sensazione), non per la dimensione della passera, che, anzi. Era per le sue reazioni. Lei ce l'ha sempre messa tutta per rassicurarmi. Ma non so. Il tuo corpo sente una cosa, il tuo cervello un'altra. Colpa di Due+
Un pomeriggio prendo la bici, vado a casa sua, la carico sulla canna e la porto a casa mia.
“Ora si scopa”, e gli ultimi duecento metri di salita con una che pesava quanto me sul mezzo azionato dalle mie gambe mi sembrano niente.
Lei tra le mie braccia che reggono il manubrio e ogni tanto mi bacia mi sembra ancora oggi una delle cose per le quali è valso la pena vivere.
A casa ci spogliamo e ci perdiamo uno tra le braccia dell'altro. Ho i brividi ancora ora.
Sto per entrare dentro di lei. Lei mi prende l'uccello tra le mani e se lo punta al buco del culo. O forse sono stato io, non ricordo. Ma se sono stato io deve essere stato uno scivolamento casuale. Succede, con tutti quegli umori e quell'umido.
Non ricordo se fosse la prima volta per me, ma non ero un appassionato del culo delle donne, allora. Mi sono formato con i numeri di Due+ che comprava mia sorella e che io mi portavo in bagno. A casa mia erano aperti e l'inserto chiuso della rivista non aveva retto alla curiosità. Ero affezionato in particolare ad una foto. Una ragazza nuda, mica con la passera depilata come quelle di ora. Normale; pelo rigoglioso. Capelli lunghi sulle spalle. L'ho sognata per mesi, e, se ci penso, forse cerco ancora quella.
Insomma, Due+ mi ha spiegato che le donne vogliono tenerezza, gentilezza ecc. Ed io così mi ero sempre comportato. “No questo no, non si fa”, fino al punto di non considerarlo nemmeno come desiderio. Non si fa, non è giusto, e basta. E soprattutto ogni cosa che si fa si fa se c'è amore. Io non l'amavo. Lei era fidanzata. Io no.
Non fu necessario nemmeno spingere troppo.
“Mi è piaciuto più che farlo davanti”, dice lei.
I soliti brividi, anche ora. Quel candore, forse, ma è solo un pensiero di adesso, non so se l'ho mai ritrovato.
E con la dolcezza, il rispetto come la mettiamo? Non lo so, sono cose che non contano.
Certe volte, quando scopo, una donna la chiamo anche “troia” e penso di essermi perso molto se non l'ho fatto prima..
La fica è una questione di metafisica. Io ci credo davvero. Sento che è così.
L'ho rivista, per caso, ed avevo una bambina di sei anni per mano. Alla stazione, eravamo sullo stesso treno. Anche da quell'incontro sono passati molti anni. Sono convinto che se non avessi avuto quella bimba per mano, saremmo finiti in un letto. Perché?
“Come passa il tempo” h detto lei
Ero abbastanza felice con mia moglie, allora. Diciamo che il suo culo non mi era mai mancato, anzi. Più probabile che fosse mancata a lei la mia richiesta.
Il direttore di Due+ andrebbe almeno denunciato.
Mi chiedo: a) come ho fatto a non innamorarmi di lei, di “mandingo”, se poi mi accorgo che in un certo senso l'ho desiderata tutta la vita? (certo sarebbe in compagnia di un discreto numero di donne che ho avuto, il cui ricordo mi accompagna quasi tutti i giorni). Ci penso spesso alle donne del mio passato.
b) non c'è “b” questa è l'unica domanda che posso farmi, e poi chi l'ha detto che non mi sono innamorato di lei?
Tutte le persone si attendono un risarcimento per il destino infame che ci ha tradito, che ha tradito i nostri sogni. Così guardiamo il passato con gli occhi di oggi che sono e saranno sempre diversi dagli occhi di domani.
Così i fatti del passato, un incontro,un'occhiata dentro un autobus, o qualunque cosa non sia accaduta, torna a far parte del nostro presente. E le cose non accadute tornano ad essere nuclei di possibilità, noccioli di un futuro ancora possibile, sperato, sognato.
Ho molte cose da raccontare su questo argomento.
Ma non è così che si srotola la vita.
Siamo nervi motori, ricoperti dalla guaina mielinica (che non è un preservativo), dove l'impulso elettrico che il cervello invia passa da un ganglio all'altro. Siamo una corda che il marinaio lancia in mare con un peso al fondo e tanti nodi “savoia” nel mezzo, per misurare le velocità, contando quanti nodi passano tra le dita.
Sono così. Non so se vergognarmene.
Da un fine settimana a quello successivo. Da un anno a quello dopo, da una donna all'altra, da una scopata a quella di dopo, magari con la stessa.
E sono gli addii, gli incontri o le coscie aperte davanti a me a fare tappa. Come per i ciclisti del Giro d'Italia.
Partenza e arrivo. Nel mezzo nulla.
Nervi motori, mielina, corde e gare a tappe. Le metafore sono inadeguate. Resta il desiderio.
One more cup of coffee before I go. Quasi come le Mille e una notte.
'AGGANCIA' a questa una tua memoria / 'HOOK' to this memory a memory of yours
|