Memoria spedita da/Memory sent by: Carlo.Giabbanelli il 2.7.2005
memories figli/sons The assassination...
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Chiunque
può scrivere le sue memorie su Connected Memories _ Connected
Memories è un tentativo di interpretare esteticamente le
nostre memorie e la memoria in generale.
Nota: i testi che si inseriscono possono essere corretti, ma non
cancellati
English
Anyone can write their own memories on Connected_Memories. Connected_
Memories is an attempt to aesthetically interpret our memories and
memory in general.
Note: the inserted texts can be corrected, but not cancelled |
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riferimento temporale/time reference : 22 ,11 ,1963
Ricordo dov'ero
A tavola non riuscivo proprio a starci. Appena c'era una pausa mi alzavo e mi mettevo a giocare. Ero un bambino "disappetente", una vera croce per i miei genitori. Accanto alla tavola, nel tinello, c'era una libreria e il secondo ripiano a partire dal basso era tutto mio. Ci tenevo detriti di varia natura, fumetti e giocattoli - piuttosto malridotti - biro, matite colorate, tutto buttato insieme. Come supplemento usavo anche lo spazio sotto il mobile perché il pavimento, d'estate o di inverno, restava uno dei miei luoghi preferiti di gioco.
Ero lì, seduto per terra, la sera del 22 novembre 1963 verso l'ora di cena. C'era la TV accesa; a un certo punto si sentì la voce dell'annunciatore (si diceva così), rotta dall'emozione: "Apprendiamo in questo momento che il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy è morto in seguito alle ferite riportate nell'attentato di questa mattina a Dallas nel Texas". Ho avuto occasione di riascoltare queste parole, ma il ricordo originale è comunque vivido perché a scuola nei giorni seguenti divennero un tormentone: provavamo tutti a ripeterle a memoria imitandone l'intonazione come se fosse uno sketch di Carosello. La mattina presto, in fila in attesa di entrare in classe, discutevamo accanitamente del complotto ed eravamo convinti che lo avrebbero scoperto alla svelta perché Bob Kennedy era Ministro della Giustizia.
Mi sono chiesto spesso come mai la cosa mi abbia colpito così tanto; in fin dei conti avevo solo otto anni e la politica non era (ancora) al centro dei miei interessi. Per mesi ho continuato a disegnare il perfido Oswald che sparava dalla finestra e l'eroe Kennedy che veniva colpito alla testa con grande spargimento di sangue e frammenti ossei.
Sarà che i bambini sono attratti dalle sfighe, dalle ondate emotive: c'era appena stato il Vajont e stavo ancora riempiendo gli album con dighe scavalcate da muri d'acqua. Forse è vero che fin dall'inizio Kennedy incarnava uno stereotipo dalle radici profonde e infatti ho anche dei vaghi ricordi della campagna elettorale del 1960: lui aveva un gran testone simpatico, Nixon faceva già schifo.
'AGGANCIA' a questa una tua memoria / 'HOOK' to this memory a memory of yours
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