Memoria spedita da/Memory sent by: stefano.lasagna il 9.6.2005
memory padre/father la prima dichiarazione
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può scrivere le sue memorie su Connected Memories _ Connected
Memories è un tentativo di interpretare esteticamente le
nostre memorie e la memoria in generale.
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cancellati
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Anyone can write their own memories on Connected_Memories. Connected_
Memories is an attempt to aesthetically interpret our memories and
memory in general.
Note: the inserted texts can be corrected, but not cancelled |
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riferimento temporale/time reference : Estate 1979
Ah è così che si fa?
Estate. Riva Trigoso (GE).
Sedici anni e mai una ragazza. Ma che dico ragazza, un bacio, uno sfioramento.
Simpatico, sì. Esuberante ed estroverso, certo. Un buon amico, un buon interlocutore, sicuro. Ma con le ragazze una SFIGA che neanche Paperino.
Avanti e indietro per Via Benedetto Brin (oggi la chiamerebbero "Isola pedonale" o "area interdetta alla circolazione veicolare", per noi erano "i giardinetti"), una combriccola di tre amici per la pelle dediti ai videogiochi (quell'anno furoreggiava Break Out: per 200 lire potevi cercare di distruggere una serie pressoché infinita di muri di mattoncini colorati - che poi, tristezza!, colorati non erano: sul TV in bianco e nero erano state applicate strisce di plastica trasparente colorata, altro che XBox! - con il solo ausilio di una pallina e di una racchettina), ai tuffi dallo scoglio di Punta Manara ed alle domande esistenziali che costellano ogni adolescenza: "Ma tu te la faresti...(aggiungere a scelta la "femme fatale" dei vostri sogni umidicci: in quel periodo sognavamo con Eleonora Giorgi, Edwige Fenech, Nadia Cassini e qualche inserto chiuso di Duepiù...altro che siti porno su Internet!).
La cugina (le solite cugine!) ci presenta due amiche lombarde lì in vacanza per tutta l'estate. Una immediatamente prescindibile, l'altra - capelli rosso carota, occhi chiari e pelle bianca di conseguenza - niente niente niente male. A me veramente piaceva da anni mia cugina, ma nei paesini è meglio non mischiarsi con i consanguinei. Dicono. A me però piaceva un casino lo stesso.
Bene o male con questa pelorossastra lombarda comincia qualche scambio di ferormoni. Lei diciannovenne piuttosto spigliata, io sulla carta spigliatissimo ma dentro uno sfigato della prim'ora. Qualche bagno insieme, una battuta qui, una spintarella là , un gelato sperleccato in due (nessun romanticismo, solo pochi soldi!), sempre tampinati dai miei due amici, la cugina (arf!) e l'amica prescindibile.
La sera del Bagnun (sagra paesana di fine luglio che culmina con la distribuzione di acciughe in umido), dopo la nostra porzione dell'intruglio omonimo, ci allontaniamo verso la spiaggia. Posiamo i piatti all'unisono. La guardo, mi guarda. E di colpo hanno cominciato a bruciarmi gli occhi, una sensazione che ancor oggi non riesco a dimenticare. Scatta la scena clou del film: il bacio. Mentre muovevo la lingua più o meno istintivamente guardavo curioso i suoi occhi chiusi dalle lunghe ciglia chiare e mi dicevo "Ah beh, allora questo è il bacio. Niente male davvero" e i miei poveri ormoni in rodaggio cominciavano a entrare a regime.
I giorni successivi, mollati di punto in bianco gli amici, la cugina (che però mi piaceva ancora di brutto) e soprattutto la nonna e il fratellino piccolo, non esisteva che lei, i suoi capelli rossi, i suoi occhi teneri e chiari ed il suo accento incomprensibile.
Due settimane dopo partiva per Como (veramente il suo paesino si chiamava Garzola Superiore: a differenza di Adso da Melk ne "Il nome della rosa" di lei mi ricordo ancora il nome ed il cognome), e dopo qualche effimera promessa di non dimenticarci, e qualche lettera da cui si capiva che ci stavamo dimenticando, ci siamo dimenticati.
Nessun altro bacio fino all'estate dopo. Lei era bellissima. Ma questa è un'altra storia.
'AGGANCIA' a questa una tua memoria / 'HOOK' to this memory a memory of yours
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