Memoria spedita da/Memory sent by: barbaragestri il 3.6.2005
memory padre/father una verità difficile con cui confrontarsi memories figli/sons il campanile
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può scrivere le sue memorie su Connected Memories _ Connected
Memories è un tentativo di interpretare esteticamente le
nostre memorie e la memoria in generale.
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cancellati
English
Anyone can write their own memories on Connected_Memories. Connected_
Memories is an attempt to aesthetically interpret our memories and
memory in general.
Note: the inserted texts can be corrected, but not cancelled |
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riferimento temporale/time reference : 2001
ricordo i suoi occhi
Di lui mi ricordo gli occhi azzurri.
Gli occhi azzurri svuotati dalla malattia,senza più colore.
Vorrei provare a parlare della morte di mio padre e di quello che questa morte mi ha lasciato.
Il giorno che dovevo andare all`ospedale di Pistoia per avere la diagnosi dai medici ero in ufficio,in pensiero,e un cassetto mi cadde sui piedi,scalzi.
L`unghia mi diventò subito nera ed io pensai:chissà quando quest`unghia sarà ricresciuta come starà mio padre.
Il giorno del suo funerale,il 5 giugno,dopo dieci mesi da quella mattina,io avevo ancora l`unghia del piede nera,guardavo la bara e pensavo
sei durato meno di un`unghia.
Ma in quei mesi di malattia ho avuto la possibilità di recuperare il nostro rapporto così tormentato ,di conoscere una parte così importante di lui che non era mai venuta fuori,ho provato la dolcezza che mi aveva sempre negato,la tenerezza che non c`era mai stata.
In quei dieci mesi ho avuto il padre che avevo sempre desiderato.
Bugie e mezze verità ne abbiamo dette tante,era diventato il nostro linguaggio,
anche se sapeva non voleva probabilmente vederci avvilite,preoccupate,
ma io penso che anche a lui facesse comodo credere di avere almeno una possibilità .lui così tenace e pieno di vita.
Non posso,non voglio farmi sensi di colpa per avere cercato di nascondergli la verità ,almeno per un pò di tempo,anche se anch`io mi sono chiesta:è giusto?
Una volta mi chiese se per piacere gli tagliavo le unghie dei piedi,ma era a disagio,quelle unghie lunghe..
Eravamo in cucina,con mia madre ed una cara amica.
Io gli tenevo i piedi in mano e mi sembrava di essere in un gineceo,dove peraltro lui cominciava a sentirsi a proprio agio,tutte quelle chiacchiere di donne gli piacevano lo rallegravano.
Che bei piedini che hai babbo,macchè unghie lunghe,e lui quasi arrossiva.
Solo da ultimo ci ha dato indicazioni pratiche su quello che voleva facessimo dopo la sua morte,
e allora io non ho avuto la forza di dirgli bugie.
Sono stata zitta,e basta.
Parlava dei nipoti che adorava ,che in quel periodo facevano i saggi di musica.
Ci pensava ,con gli occhi spenti,e diceva: C`è anche il nonno a sentirvi ,bimbi.
È quella poltrona vuota.
Qualche giorno prima che morisse ho dovuto fare una cosa di cui ancora non riesco a parlare,ma ci voglio provare.
Sono andata da sola nella casa da cui avevano traslocato all`inizio della malattia,in camera dei miei.
Ho dovuto aprire l` armadio e prendere il vestito buono,quello grigio,quello che aveva il giorno che mi ero sposata,perché ormai eravamo alla fine ,mancava poco,e bisognava essere pronti.
Così ho dormito per due notti con questo vestito in camera,e lui ancora vivo ,rantolante,nella camera accanto.
Mi sembrava di averlo tradito,con quel vestito preso prima ,tenuto lì.
Ricordo anche uno degli ultimi discorsi che mi fece,si ricordava di me piccola con un vestito elegante e diceva che ero tanto bellina con quel vestitino di pizzo,celeste,ed il cappellino uguale,eri tanto bellina,ti volevo tanto bene,te ne ho sempre voluto tanto,
Perché non me l`hai detto prima,babbo?
'AGGANCIA' a questa una tua memoria / 'HOOK' to this memory a memory of yours
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