Memoria spedita da/Memory sent by:
calvin
il 29.5.2005



memories figli/sons
una verità difficile con cui confrontarsi



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Chiunque può scrivere le sue memorie su Connected Memories _ Connected Memories è un tentativo di interpretare esteticamente le nostre memorie e la memoria in generale.
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Anyone can write their own memories on Connected_Memories. Connected_ Memories is an attempt to aesthetically interpret our memories and memory in general.
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riferimento temporale/time reference : 1962


mio padre

Mio padre è morto da cinque anni.
Gli ultimi tempi della sua esistenza non sono stati belli. Soffriva, ma non si lamentava. Solo una volta ho visto nei suoi occhi la paura. Era nella sua poltrona vicino al camino. Stava male e quando ho guardato i suoi occhi, o i suoi occhi hanno guardato nei miei, ho visto la paura, la sua e ho visto la mia di fronte a lui che stava male. Lui sempre forte, sempre allegro, positivo, che non si perdeva mai d’animo, la forza di un mulo e la stessa testardaggine. Lui sempre con qualche parola incoraggiante per i figli, in quel momento, nel momento in cui i nostri occhi si sono incontrati, aveva paura.
Si è ripreso, poco dopo, da questo momento di debolezza. Ma a me è rimasto dentro quel suo sguardo perso. Poi l’ambulanza, io con lui sopra questo mezzo utile e pauroso. L’ospedale. La burocrazia. E poi ancora i miglioramenti, le ricadute, e poi ancora speranze e poi la fine in una bella giornata di sole primaverile.
Questi non sono bei ricordi, ma li ho stampati tutti dentro.
Ma quando penso a mio padre, all’intera sua vita e soprattutto a quella parte di vita che si mescola con la mia, scelgo un ricordo. O meglio mi appiglio a un ricordo bello. Forse il più bello che ho di lui. Che mi fa pensare che possono esistere attimi felici che riscattano tutti i dolori passati, presenti e futuri :
Io, mia sorella più piccola e mio padre che saltiamo come matti sul “lettone”. Ad un tratto il letto si stronca letteralmente. Mia madre sulla porta che si arrabbia.
Mio padre che non ride più.
Mia sorella e io, dopo un attimo di : “oddio l’abbiamo fatta grossa” , ricominciamo a ridere più di prima e mio padre subito dietro a noi a ridere come scemi.
Mia madre che cerca di tenere la parte, ma le scappa da ridere.
Niente, tutto qui. Un ricordo da niente.
Ma per me è il più bello che ho di mio padre. Lui che salta sul lettone insieme a noi. Lui che non si arrabbiava mai e che pensava che a tutto ci fosse un rimedio.
Mi manca mio padre.




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