Memoria spedita da/Memory sent by:
claudio.pozzi
il 2.3.2005




Chiunque può scrivere le sue memorie su Connected Memories _ Connected Memories è un tentativo di interpretare esteticamente le nostre memorie e la memoria in generale.
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Anyone can write their own memories on Connected_Memories. Connected_ Memories is an attempt to aesthetically interpret our memories and memory in general.
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riferimento temporale/time reference : i primi ottanta


la casa del popolo

era il soprannome della casa che avevo con mia sorella Flavia in via del Parione. Una casa particolare, disposta su tre piani. Io stavo negli ultimi due. Camera mia era nella ex piccionaia. Un finestrone enorme che a volte rendeva nervoso il sonno, quando c’era la luna piena.
Un anno pieno di duro lavoro a ristrutturarla dopo l’acquisto. Dalle sette di mattina su e giù per quattro piani di ripide scale, sempre carico, sia in salita che in discesa. E poi, dopo le cinque, quando il muratore andava a casa, al lavoro. Capoistruttore a Campo di Marte. E poi all’occupazione di Magistero. Quanto fiato.
C’è nato Tommaso, ma ci ha vissuto poco, già a pochi mesi di vita ci veniva con la valigina tipica del figlio di separati.
Casa del popolo lo era diventata nei primi anni 80, quando ormai a Firenze cominciavano ad aprire locali e birrerie e le case aperte non esistevano quasi più.
La nostra, mentre Flavia era in India, si era popolata di un gruppo di amici “santacrocini”.
E la sera arrivavano bande di ragazzi, molti a cena, gli altri per il ritrovo del dopocena.
D’estate tutto si esauriva con un trasferimento in massa davanti al Bar Ricchi, in Piazza Santo Spirito. D’inverno, invece, il soprannome era pienamente meritato. Un paio di tavoli di scopone, la saletta TV, l’angolo del fumo, non mancava niente, giusto la tessera Arci.
E giù a giocare, a cianciare, a stravolgerci. E l’inverno passava. Peccato che fosse uno stile di vita non molto sostenibile. Non aveva un’economia, mancava di progettualità.
Vivevamo un po’ tutti nel paese dei balocchi, me compreso che, ai tempi, ero l’unico che lavorava.
Fino a che non ho smesso anch’io. Per fortuna, visto il lavoro che facevo allora. Ho preferito salvare la vita piuttosto che il conto in banca.
E’ così che ho venduto la casa del popolo prima di mangiarmi anche la parte di mia sorella.


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