La cordicella agita la sua solitudine nel vento notturno. Sbattendo dei colpi che risuonano, a intervalli arbitrari contro il metallo, cilindrico e vuoto del lampione; nel parcheggio della stazione di servizio, al quale é legata.
Allontanandosi dal lampione, la corda disegna delle sinuose evoluzioni, spinta dal vento, fino a tendere tutta la sua lunghezza nell’aria. Per ritornare, dopo una lieve sospensione ondeggiante, contro il lampione a rinnovarne l’eco del corpo metallico con un nuovo colpo.
Questo movimento č seguito dall’alto dalla luce che proietta le evoluzioni della corda in un’ombra sull’asfalto. In seguito, essa viene attirata verso il lampione scomparendovi dentro, senza perņ produrre alcun rumore, proprio nel preciso istante in cui la corda libra il proprio colpo.




anton roca
Superstrada E-45, tra Ravenna e Cesena, a rientro di Ferrara.05/10/03

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